Giornata a Firenze. Deviamo per Fiesole e andiamo a trovare Bibi Graetz.
La mia memoria torna alle tante enoteche nelle quali ho visto svettare le sue bottiglie di “Testamatta” e di “Colore”.
Il suo vino sono riuscito a provarlo solo in tempi recenti ospitato da un amico ad uno degli eventi “di settore”.
Testamatta, Colore, Bugia, Soffocone di Vincigliata….
Vini di grande carattere. Eleganti e potenti allo stesso tempo. Per quanto io possa essere un sommelier di primo pelo, i vini di Bibi vanno “diritti” all’obiettivo, senza compromessi. Non a caso, assaggiati i suoi rossi, lì mi sono fermato.
Bibi ci accoglie. Cosa chiedergli? Quanto Sangiovese c’è nei suoi vini? Quanti premi ha preso? No, mi sembra banale.
Mi incuriosisce piuttosto sapere l’origine dei nomi, delle etichette e lasciarlo andare a ruota libera con un po di racconti delle sue “Vigne Vecchie”.
E’ una giornata strana; forse piove, forse no. C’è un filo di vento, ma quanto basta per entrare tra i suoi filari e riuscire anche a scorgere il Duomo di Firenze ai piedi della vallata. Quattro passi e una chiacchierata in totale scioltezza. Nessuna banalità.
Ce ne andiamo con la soddisfazione di chi ha la consapevolezza di aver appena parlato con Bibi. Bibi Graetz.