Beviamoci Sud” è l’evento che ci ha ospitato domenica scorsa al Radisson Blu di Roma. Tutti i rossi del sud Italia raccolti in una manifestazione organizzata da Riserva Grande insieme ad Andrea Petrini e Luciano Pignataro
“Beviamoci Sud” è l’evento che ci ha ospitato domenica scorsa al Radisson Blu di Roma. Tutti i rossi del sud Italia raccolti in una manifestazione organizzata da Riserva Grande insieme ad Andrea Petrini e Luciano Pignataro
Ci vado insieme Maurizio Valeriani di Vinodabere.it, amico con il quale oramai ho capito che ogni evento diventa una piccola maratona degustatoria…
Permettetemi di posticipare alla fine il perché del titolo e dei “denti” , lasciandomi qualche riga per raccontare della – circa – cinquantina di assaggi fatti.
Non ho ancora il palato del grande assaggiatore, forse per questo già alla fine del primo banco di assaggio – quello dominato dall’Aglianico – avverto una certa astringenza, e quando dico “certa” intendo quella cosa che quasi rende difficile pronunciare anche una singola parola. Non vi dico poi la virata in zona Calabria tra la difficoltà di resettare la bocca per assaggiare l’interessantissimo rosato di Cirò di Cataldo Calabretta
Ah, gli antociani….
Torno a casa e mia moglie mi dice “Oh, ma che ti è successo?”. Ho i denti color amaranto e la lingua nera.
Recentemente ho scoperto di come gli antociani siano violentemente attratti dalle mie camicie e dai miei maglioni. Oggi scopro che sono attratti anche dallo smalto dei miei denti e dalle mie papille gustative. Non oso pensare ai miei villi intestinali color amaranto.
Ma si dai, tanto non si vedono…
Ancora un’altra curva e siamo in Campania. Confesso, conosco poco la Campania, ma questa regione mi da il benvenuto con un rilassantissimo (nb. il mio palato è ancora dominato dai tannini) Fiano Oinì di Tenuta Scuotto e l’Aciniell’ dei fratelli Addimanda, un grecomusc che mi ha veramente incuriosito.
Ancora un banco. Questa volta Molise e la sua Tintilia. Tanto piccola questa regione quanto grande era il mio interesse per questo vitigno. Ancor auna volta resto affascinato dal rosato Collequinto di Claudio Cipressi..
Bella manifestazione. Se posso fare un piccolo appunto, forse ho trovato poca Sicilia. Sarà che sono un appassionato di Nerello Mascalese, che un po’ mi è mancato…