Anche tu sommelier in 5 minuti. 3 metodi per degustare bene il tuo vino e fare bella figura con gli amici…
Metodo A -Stile Antonio Albanese
- Limitati a iniziative del tipo “bianco/rosso”, “fermo/mosso”.
- Giocatela tutta su quei quattro vini che conosci e sulla scarsa cultura enologica dei tuoi commensali.
- Sparati come puoi quei termini che fanno figo tipo “barriccato” o giù di li.
- Fermati e goditi la tua bella figura (forse).
Metodo B – Presunto Sommelier
- Scegli il tuo vino, verifica che sia alla giusta temperatura considerando che il freddo esalta le durezze, e poiché il bianco ha due durezze contro le tre del rosso (che in più ha i tannini), servi il bianco più freddo.
- Prendi il bicchiere giusto e impugnano in modo corretto, vale a dire con pollice e indice sullo alla base dello stelo e il resto sotto alla base. Non è per “fare figo”, ma per evitare che gli odori della tua mano – saponi, profumi o il pesce che hai appena finito di pulire- interferiscano con il tuo olfatto
- Guarda cosa ti dice il vino, e fallo contro una superficie bianca. Muovilo: come reagisce? Sembra acqua o qualcosa di più corposo? Tieni a mente la sensazione che ti ha dato.
- Guardalo ancora. E’ limpido? Ha un colore vivo? Non è detto (in una degustazione ci sono molti “ma anche”) ma se vedi un colore vivo, potresti sospettare un vino giovane. Se lo vedi spento, aranciato, comincia a sospettare.
- Se è bianco e tende al giallo verdolino, comincia a pensare ai posti in cui fa freddo, e sicuramente non ad un vino che ha fatto legno o preso molto sole. Aspettati profumi freschi fiori e frutta fresca per questo tipo di vino. Frutta e fiori maturi e spezie e tanto altro ancora se i toni del giallo tendono al dorato.
- Porta il bicchiere al naso. Fallo da lontano per sentire la sua intensità. Poi mettici dentro le narici – tutte e due alternativamente – e cerca i profumi che ti aspetti. Poi muovilo e cercali di nuovo.
- Se è rosso, allo stesso modo, cerca la sua “vitalità”. Attenzione, un aspetto “giovane” potrebbe trarti in inganno (non tutti i vitigni sono uguali).
- Guardalo ancora? E’ porpora, rubino, granato? Dal colore puoi pensare di aspettarti frutti rossi o frutti maturi, esotici, fino ad arrivare a spezie e tanto altro.
- Mettici il naso e cerca conferme. Se senti spezie e profumi tipo tabacco o simili, puoi iniziare a sospettare di un vino che abbia fatto legno.
- A questo punto degusta. Mettine una piccola quantità in bocca e falla girare. Poi riprovaci. Fai entrare aria. Parla con la tua lingua (si lo so, la usi per parlare ma non è questo che intendevo…). Cosa senti in bocca? Allappa? Sono i tannini. E’ un allappamento fastidioso? Dura molto? E’ delicato? Ti si asciuga la bocca ma poi senti il richiamo della salivazione? Forse è un po’ di sapidità.
Tanta roba vero?
Pochi punti ma necessari per capire meglio il tuo vino.
Metodo C – Fai le cose come si deve
Sarebbe facile, purtroppo però, non è così.
Non serve un manuale ma studio, studio, studio e tante degustazioni per capire cosa abbiamo nel bicchiere. Ogni vino ha una sua storia. Ogni vitigno sue caratteristiche.
Per ora, se sei all’inizio, ti chiedo di fare un passo indietro e di attienerti a queste (mie) poche regole:
- Usa un bicchiere degno di tale nome
- Ricorda sempre che dietro quel liquido c’è gente che lavora e che merita il tuo rispetto
- Non trangugiarlo subito, anche se ti fa gola: guardalo, studialo, parlaci, cerca di empatizzare con il tuo vino. Centellinalo con gli occhi, con il naso e con la bocca. E fai in modo che ti dica qualcosa, che ti trasmetta qualche sensazione. E non correre, dagli tempo e datti tempo.
- Pensa. Raccogli le idee e le sensazioni.
- Ti è piaciuto? Approfondisci e studia
- Nel caso ti fosse piaciuto (e magari non hai tempo né voglia di studiare) ritorna al punto 2 e ricomincia (con moderazione).