Don’t Go To Strangers

Amy Whinehouse & Paul Weller 
“Don’t Go To Stranger” 
1954 – Arthur Kent / Redd Evans

Un classicone di quelli seri. Una esecuzione live che merita di essere vista e ascoltata. Due voci molto graffianti che insieme al gruppo di Jools Hooland riescono a rendere questo brano veramente superbo. 

Non andare da estranei…”  “Lascia il segno affinché i tuoi amici lo vedano“… Mi piace pensare a un messaggio dedicato alla creatività italiana, alla nostra capacità di mantenere una forte identità territoriale in ogni forma di espressione artistica e culturale. 
Mi piace andare all’estero, cambiare lingua e provare nuove cose, ma forse è anche il caso di non perdere di vista quello che abbiamo in casa.

Non un vino particolare da abbinare. Quello che più ti piace, ma per favore non ti fermare ai soliti nomi. Cerca di scoprire tutti i territori, tutti i vitigni, tutti i prodotti di quei piccoli vignaioli che mettono il cuore nelle loro produzioni…

Facebook
Telegram
Pinterest
WhatsApp
Email
Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.
New Shoes

Paolo Nutini “New Shoes” 2006 – These Streets  Non vi fate trarre in inganno dal nome italiano: Paolo

L’Amore non esiste

Fabi, Silvestri, Gazzè “L’amore non esiste” 2014 – Il padrone della festa  Italiani fino al collo. Testi delicati,

The First Circle

Pat Metheny The First Circle 1984 – First Circle  Non potevo iniziare con un brano diverso. Un brano

Chinatown

Caparezza “China town” 2014- Museica  Testi raffinati, come sempre, per una variazione “soft” dello scatenato “Capa”. Un video

More Than Words

Extreme “More Than Words” 1990 – Extreme II: Pornograffitti  Voce e chitarra. Pochi fronzoli per lasciare spazio alla

London Calling

The Clash “London Calling” 1979 – London Calling  Il basso di Joe Strummer è ipnotico, martellante, incessante. Sfido

Lose Yourself

Eminem “Lose Yourself” 2002 – 8 Mile Un 2020 terribile. Mai come in un momento come

My Ever Changing Moods

The Style Council “My Ever Changing Moods” 1984 – Café Bleu  Album da non perdere. Le tante fasi

Pipes

Bob Berg  “Pipes” 1988 – Cycles Probabilmente sconosciuto ai più. Sicuramente non di facile ascolto. Per

Solsbury Hill

Peter Gabriel  “Solsbury Hill” 1977 – Peter Gabriel Mai brano potrebbe essere più appropriato per questo

Woman in Chains

Tears for Fears “Woman in Chains” 1989 – The Seeds of Love  Album strepitoso, originale.. in poche parole

Comfortably numb

Pink Floyd “Comfortably Numb” 1979 – The Wall  “Piacevolmente insensibile”. Piacevolmente ascoltabile. Tratto da un album storico, non

Leggi anche...