Due cose mi fanno venire le bolle, e non per allergia.
Una è il “risotto alla crema di scampi“, perfetto esempio – a mio modesto parere – di come non usare gli scampi e di come non mangiare un piatto di pesce. Il secondo è quando, chiedendo a qualcuno ” …come lo trovi questo vino?”, la risposta è Fruttato.
Fruttato?
Ma mela o pera? Ananas o mango? Prugna o fragola? Fresca o matura? Sotto spirito o magari in confettura?
E fichi, noci e datteri li consideriamo come insalate?
No vabbè, l’uva è un frutto e vorrei vedere che non ci sentissi la frutta, nel tuo vino…
Se non vuoi o non sai capire cosa c’è nel tuo bicchiere, trovo più giusto e dignitoso (e forse più coinvolgente) esprimere un giudizio con aggettivi più naturali. Cosa ti comunica quel vino? Che sensazione ti trasmette? Ti fa venire voglia di una pietanza in particolare? Ti ricorda qualcosa?
Fammi un favore, vivi il tuo vino fino in fondo, liberamente.
Non pensare agli altri. Goditelo.
Fermati un attimo e poi, se hai voglia di dire qualcosa, usa parole tue.
Sarà per te più divertente 🙂