Caro Giovanni,
non è il primo articolo che scrivo su di te e su Le Caniette.
Qualcuno potrebbe pensare a qualche forma di interesse ma no, scrivo quale riconoscimento alla qualità dei tuoi vini, della tua Azienda, del tuo territorio e del tuo modo di fare (e basta, se no divento eccessivo).
Certo, mi dici che è dal 1897 che siete a Ripatransone, nel Piceno, e rendermi conto che nonostante le mie origini marchigiane io vengo a conoscenza della tua azienda solamente adesso mi secca un po’.
Ti ho conosciuto per il tuo Cinabro, per quel Bordò che non si può ancora chiame Bordò per via di una serie interminabile di cavilli, ma ti ritrovo ancora in una location a dir poco bella, con una cantina altrettanto bella e accogliente e con altri vini e altre etichette spesso dietro le quali c’è una storia o un affetto da raccontare.
Però scrivo questo articolo facendo una considerazione: se fai caso, nel video, dietro di te c’è un muro con delle firme. Mi sono dimenticato di aggiungere la mia e questo non va bene. Dovrò ritornare, magari facendo condividere questa bella esperienza anche ad amici e famiglia 😊
Nel frattempo, ti prego, racconta Le Caniette a chi ancora non ha avuto modo di conoscerti…