Quando il tuo partner non beve è un problema. O vai in quattro (almeno) o devi sperare che il ristorante abbia una bella selezione di vini in mescita.
Ed è qui che si pone il problema. Parlando di bianchi, nella maggior parte dei casi il cameriere esordisce così “vado a vedere…. abbiamo una falanghina, un vermentino e un gewurtztraminer“.
La falanghina c’è sempre. Il gewurtztraminer pure. Il vermentino se la batte con il sauvignon.
Se poi chiedi “che vermentino è?” passi dalla parte del pretenzioso. Se chiedi altro sei di diritto assegnato alla categoria dei rompiscatole. Poi non parliamo di quello che accade se hai pure la pretesa di vedere l’etichetta…
Ovviamente non va sempre così.
Eppure la convenienza ci sarebbe.
Prendiamo una bottiglia da 75cl: regola vuole che si possano mescere da 4 a 7 bicchieri.
Diciamo che nella fascia dei 10 euro (in fornitura) di vini ne troviamo diversi.
Il calice lo pago in media almeno 5 euro. La “tua” bottiglia, di conseguenza vale da 20 a35 euro.
A quasto punto la mia domanda è: ma non varrebbe la pena mettere in mescita anche qualcosa in più, qualcosa di più pregiato?
Insomma, se mi dai una “falanghina” (con tutto il rispetto per le splendide falanghine che si trovano sul mercato..) forse ne bevo un calice. se invece mi metti in condizione di “giocare, a fine serata di calici ne potrei aver ordinati almeno tre. Potrebbero essere anche quattro se poi (caro ristoratore) avessi anche l’illuminazione di avere anche dei passiti. Ovviamente passiti degni di tale nome, non quelle miscele di alcol e zucchero che spesso mi vengono proposte a fine cena.