Bere il vino da solo non mi piace.
Io credo che il vero valore del vino sia quello di stimolare la conversazione, gli incontri, le discussione e – perché no- gli “scontri” su opinioni diverse.
Questo periodo il coronavirus ci costringe all’isolamento. Siamo tutti siamo in crisi di astinenza da rapporti sociali.
Mai come in questo caso il vino risente di questa mancanza, dalla mancanza di un cibo al quale abbinarsi, dalla tovaglia da macchiare in modo indelebile. Ma quel che ci manca è la condivisione con un amico, con una compagna/compagno o con uno sconosciuto con il quale dissertare su colore, profumi e sapori.
Mancano le sensazioni che il vino può darci. Quelle che può darci sono quando siamo in compagnia, e non del solo bicchiere.
Manca anche il viaggio, quello che avevamo in programma e la cantina che avevamo deciso di visitare…
Ci rimangono i racconti, dal mio punto di vista uno dei valori portanti del vino, ma anche questi diventano insufficienti in un batter d’occhio, in assenza di un momento di condivisione.
Io credo che il vino in questo momento possa essere una delle cartine al tornasole della situazione che stiamo vivendo.
Come capirete da quello che potrete leggere su Bordolese.it per me il vino deve essere raccontato in modo semplice, così come la condivisione deve essere una condivisione reale, rilassata e coinvolgente. Possibilmente un punto di incontro tra chi produce, chi del vino ne fa un lavoro e chi invece versa con piacere il vino nel bicchiere, considerandolo un piacere al netto delle sua conoscenze tecniche.
Serve un linguaggio diverso. Più semplice, più coinvolgente.
Nei prossimi giorni proveremo a proporre un approccio diverso.
Con grande fatica, ma con altrettanto entusiasmo.
Speriamo di sorprendervi con una nuova idea…