Confesso. Non conosco e non conoscevo bene Montalcino né i suoi produttori, e questa visita è stata un caso. Ma a volte è proprio la casualità a farti fare gli incontri migliori.
Ho un paio di incontri programmati, e vado a dormire in un resort, ma senza sapere che sono in un “luogo del Brunello”. Lo scopro casualmente e, al momento della colazione , provo a chiedere di Giacomo, Giacomo Neri di “Casanova di Neri”. Come dicevo a volte è il caso a riservarti gli incontri migliori, e questo è uno di quei momenti. Giacomo è a portata di mano e, con una ospitalità disarmante, si rende disponibile per una visita nella sua cantina.
Davanti alla cantina di Giacomo ci siamo passati più volte, ma sinceramente non avevamo capito con che cosa avevamo a che fare. La cantina di “Casanova di Neri” è un esempio di come costruire rispettando un ambiente a dir poco meraviglioso. La parte “emersa” della cantina è veramente minima, quanto basta per dire “io ci sono” e metterti a disposizione un panorama mozzafiato.
Giacomo ci accompagna anche nei piani bassi, passando dal fascino delle bucce che macerano al primo livello per poi scendere nella bottaia, facendoci capire ancora meglio di quanto rispetto possa esserci stato nel progettare questa cantina. Inevitabile un passaggio nel casale adiacente. Un’area per ogni etichetta. Una vetrina per ogni etichetta. Una identità rispettata per ognuno dei vini prodotti dall’Azienda. Si capisce che Giacomo ha il Brunello nel DNA. Una avventura iniziata dal padre in età “matura”, ma continuata da Giacomo con altrettanta energia.
Ci ritroviamo senza accorgercene in un’area di estremo comfort.
Un comfort fatto da una visita inaspettata e alimentato dalla piacevole chiacchierata fatta con Giacomo.
Indubbiamente un incontro che abbiato dovuto incastrare in una giornata già piena, ma… avremo modo di rifarci!