Si, d’accordo, il Ben Ryé può essere considerato un vino da meditazione, ma con questo gruppo di “degustatori” la meditazione ha piacevolmente lascito il passo a quelli che mi piace chiamare “istinti conviviali“.
Quando ho pensato a queste “degustazioni condivise” avevo esattamente in testa quello che è poi accaduto. Due grandi attori, un grande uomo di sport, un produttore ma soprattutto un sommelier-appassionato-conduttore (io, ma non so veramente come definirmi) a fare da spettatore in un divertentissimo pomeriggio.
Stappiamo la bottiglia insieme? Domanda inutile: bottiglia già stappata e vino già sorseggiato.
Meditazione? Macché… si lascia spazio a discorsi di qualunque tipo.
Grazie, amici partecipanti: è così che queste degustazioni me le immaginavo…
Ben Ryè? C’è poco da dire. Per me uno dei miei primi amori.
Compagno di divano durante i film migliori.
Oggetto di lite in famiglia, con il figlio che controlla i livello della bottiglia in frigo accusandomi di non coinvolgerlo.
Complice in tante provocazioni con formaggi di vario tipo…
Ce lo siamo bevuto insieme a:
Cesare Bocci, alias Mimì Augello, oramai siciliano di adozione, che ha ritrovato i profumi della sua Sicilia
Gianni Fantoni, in attesa di riprendere la sua Tourneé con Full Monty
Sandro Campagna, pronto per rimettere in acqua il suo settebello per la prossima medaglia
Luna De Santis, direttore commerciale di Vinòforum, con i suoi appunti sempre precisi
Baldo Palermo, di Donnafugata, che ha dovuto sopportarci per un’oretta abbondante
…e il sottoscritto, felice di aver messo su questa cricca di veri chiacchieroni 🙂