Non conoscevo “Ripe del Falco” di Ippolito 1845.
A dir la verità non ho neanche grande confidenza con il gaglioppo…
Questa bottiglia però, appena arrivata, ha catturato la mia attenzione.
L’anno, il 2011, una riserva. La forma, un po più panciuta rispetto alle altre…
Ho avuto modo di conoscere Paolo Ippolito in occasione dell’ultimo Vinòforum.
Una persona cordiale, entusiasta dei suoi vini e della sua terra.
Un entusiasmo che ho il piacere di abbracciare e condividere con alcuni amici.
E’ uscita fuori una degustazione a dir poco esplosiva.
Vuoi per l’entrata a sorpresa di Donna Teresa – alias Tiziana Foschi – con il suo “sentore di polvere” 🙂 nel bicchiere dovuto ad una apertura troppo anticipata. Vuoi per la sempre piacevole presenza di Mimì Augello – alias Cesare Bocci – persona che ogni volta scopriamo avere una dote diversa….vuoi per un Leonardo Romanelli sempre pronto a svestire i suoi panni di grande critico eno-gastronomico per lasciarsi trascinare da queste “anomale degustazioni” alle quali forse non è abituato.
E poi noi, Stefania De Franceschi di Rosé e Maurizio Valeriani di Vinodabere.it, sempre in prima linea con la loro competenza a ricordarci che è di vino che dobbiamo parlare. A proposito di vino, visto che siamo propensi ad un approccio informale chiuderei questo articolo con una espressione del tipo “nel bicchiere, tanta roba”.
Ripe del Falco è stata veramente una bella sorpresa, e non credo solo per me.