L’energia dirompente di una “vignaiola indipendente”

Il primo vino di Marilena che ebbi modo di bere qualche anno fa fu il “Ciàtu”. In dialetto siciliano, letteralmente “fiato, respiro”. Più che un “respiro” però fu letteralmente – come diciamo a Roma – una “botta”. Un alicante di gran carattere. Un vino che portava con se il carattere del vitigno, della terra di provenienza, ma soprattutto di Marilena Barbera.

Qualche giorno fa siamo stati in Sicilia, a Menfi, e abbiamo chiesto a Marilena di raccontarci la sua terra, il suo vino, la sua storia. Mai dieci minuti di video sono stati così pieni di impeto, convinzioni e capacità di sintetizzare il suo modo di fare vino e di vivere quel territorio.

Il vino “fresco e salato” della Sicilia occidentale. I vitigni autoctoni, un tempo abbandonati,  che si sono dovuti rifare strada tra quelli internazionali. Un pezzetto della sua storia. I tre modi consigliati da suo padre per “perdere” il denaro. Il ritorno alla sua terra e le piccole “lotte” per far passare le sue idee, le sue convinzioni. Il suo approccio al vino e l’evoluzione nel corso degli anni.

Dieci minuti per capire cosa vuol dire essere una “vignaiola indipendente” convinta delle proprie idee.

Finiamo la serata ancora parlando, con un calice del suo vino “artigianale” che Marilena descrive così:

Ammàno  è nato come un vino interamente artigianale, in cui non si usano macchinari ma solo semplici strumenti. Per il resto bastano le mani, che sono lo strumento più perfetto, flessibile, adattabile che esista in natura. Il risultato è un vino che alla fine si fa quasi da solo, e continua a farsi in bottiglia giorno dopo giorno: un vino vivo, che cambia di continuo proprio perché vive, e non lo puoi fermare, non lo puoi controllare. E proprio in questo sta la sua bellezza: che ti può piacere oppure no, ma è lui che ti guida e ti dice dove vuole andare. Tu puoi solo cercare di capirlo.

E, sinceramente, chiudere il nostro incontro con Marilena con un tramonto siciliano (ooops.. menfitano) di fronte e un bicchiere di Ammàno nelle mani, è stata la conclusione perfetta per questa giornata.

www.cantinebarbera.it

 

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

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