Location da brivido nel cuore di Roma, o meglio della mia Monteverde. Siamo a Villa Aurelia, per la presentazione dell’Annual Report 2022 di Valoritalia. Una incredibile fotografia alla produzione vinicola italiana, fatta però di dati – tanti dati – e di più chiavi di lettura.
Il primo brivido l’ho avuto dalla location. Il secondo brivido dai risultati. Nonostante il periodo pandemico, i risultati della produzione italiana sono a doppia cifra. Su tutti il nordest con il suo “Sistema Prosecco” e il suo +22,7% registrato nel biennio 2020-21. Importanti però anche i numeri di denominazioni quali Brunello di Montalcino (+40%), Barolo (+27%), Gavi (+23%), Franciacorta (+12%),
Chianti Classico (+11%), Nobile di Montepulciano (+10%).
Sempre parlando di “fotografia”, è indicativo il fatto che la capacità produttiva italiana è rappresentata da poche decine di denominazioni, ben strutturate e organizzate. Su 218 denominazioni certificate, infatti, le prime 20 concentrano ben l’82% del valore e le prime 50 superano il 95%, mentre le ultime 100 ottengono solamente uno 0,46%.
Il 2022 è iniziato bene, ma non senza qualche timore per il secondo semestre, considerando l’attuale situazione.
Interessante anche l’approfondimento relativo ai profili chimico-analitici di 56 tra DOC e DOCG. Un approccio analitico che ha fornito informazioni sui principali indicatori che caratterizzano le differenti annate di ogni denominazione, come il grado alcolico medio, l’acidità e l’estratto secco.
Dulcis in fundo la comparazione fatta da Nomisma-Wine Monitor tra mercato italiano e tedesco. Comportamenti e percezioni diverse dai quali emergono alcune parole chiave tra le quali spicca a mio avviso la parola “sostenibilità”. Un argomento probabilmente capace di fare la differenza per i prossimi anni.
Aggiungo, e lo faccio veramente con sincerità, un complimento a MG Logos per l’organizzazione.
Dietro le quinte, ma puntuali, disponibili e con un approccio sempre di grande appeal.
Per vostra comodità allego il comunicato stampa.