Luca Attanasio, i suoi alberelli e il vino della tradizione

Quando arriviamo, Luca lo troviamo con “le mani in pasta”, vale a dire in cantina, in divisa da lavoro e alle prese con la sua uva. Luca è un vero vignaiolo indipendente, uno di quelli che vive la sua produzione dall’inizio alla fine, e lo fa secondo la sua filosofia, senza cedere ad alcun tipo di tentazione.

Sarà per questo che la nostra visita parte dalle sue vigne e dalla fierezza che Luca ostenta nell’accompagnarci tra i suoi alberelli pugliesi.

Dal modo di fare di Luca trapela rispetto e voglia. Rispetto per le tradizioni, per la cura della sua terra, dei suoi alberelli. Ma anche voglia di continuare, nonostante alcune scelte difficili che lo portano a lavorare la terra in modo faticoso, con poca resa e con costi elevati.

Abbiamo iniziato staccando un acino da uno degli alberelli. Pieno, succoso, dolce. Un inevitabile preludio a quello che poi inevitabilmente troveremo nel bicchiere. E nel bicchiere, poco dopo, rientrati in cantina, abbiamo la conferma.

Abbiamo spaziato, alle quattro di un torrido pomeriggio salentino, dai 16 ai 17 gradi di tre vini a dir poco ipnotici, capaci di richiamarti più e più volte con la loro succosità, l’intensità dei profumi e una bocca a dir poco intensa. Tre vini bevuti senza troppi fronzoli, su un tavolo di metallo e in piedi, ma tre vini capaci di richiamare l’attenzione vuoi per la versione “diretta” del Dodecapolis che per quella affinata in barrique del Librante. Interessante il “non passito” (passatemi a definizione) del Fioremio nel quale abbiamo ritrovato in tutto e per tutto la dolcezza e la maturità dell’acino assaggiato in vigna.

Andiamo via portando con noi quattro cose. Lo spettacolo degli alberelli, il sapore dell’acino mangiato in vigna, il rapporto tra eleganza e potenza dei vini bevuti e la tenacia di un vero vignaiolo indipendente: Luca Attanasio.

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

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