“Sentite? Ci sono chiari sentori di affumicato…“
Così ha esordito questa sera in nostro docente al corso del secondo livello.
Bah, sarà che sono quasi le 22.30, sarà che il biscottino che trovo sul piattino – più o meno grande come una supposta maggiorata – è caduto nel fondo dello stomaco evidenziando un rumore sordo, tipico da stomaco drammaticamente vuoto.
Sarà che a quest’ora la concentrazione tende a svanire, ma alla parola “affumicato” mi vengono in mente le costolette tipiche da BBQ americano o comunque un griglia fumante.
Lo so, una porcata, probabilmente un pensiero blasfemo se associato ad una degustazione di vino, però non si fà così.
“Affumicato” è una parola che dalle 22 in poi deve essere usata con parsimonia e molta, ma molta attenzione.