Si, ci sono due meravigliosi bull mastif dall’aspetto cattivo ma desiderosi di coccole che ci accolgono da Ciro Biondi nella nostra visita pomeridiana. E’ con Ciro ed altri amici che ci inerpichiamo nelle sue vigne fino ad arrivare ad un meraviglioso “salotto nel vigneto” (mi sembra questa la definizione più appropriata) posizionato a metà collina di “Cisterna fuori” una dei suoi tre vigneti. Un posto che ti fa venire voglia di fermarti a meditare.
Già questo sarebbe sufficiente per appagare il nostro stato d’animo, la nostra smania di vino e vigneti. Poi però saliamo più in alto, forse un centinaio di metri, forse meno, per vedere “Chianta“, la nuova vigna di Ciro e Stephanie. Bella. Forse sarà la luce del pomeriggio a metterla in risalto, ma questo terrazzamento che si erge davanti a me mi da una sensazione di maestosità, un po’ come una piramide maia messa a guardia della vigna sottostante.
Ma non è finita qui, lungo il percorso Ciro ci indica un’altra sua vigna. La si vede sul versante della collina davanti a noi. Si capisce subito che lavorare li sarà molto difficile ma che la posizione o premierà con un grande vino.
E’ curioso, parlando con Ciro, scoprire che la sua è una azienda che ha radici nel passato.
Siamo in Sicilia, ma venire a conoscenza del fatto che il nonno Salvatore già nei primi del ‘900 era in giro per l’Europa a raccogliere premi e negli stati Uniti a vendere vino, mi fa pensare a quanta energia, intraprendenza e imprenditorialità ci siano state alle origini di questa azienda.
Ciro e Stephanie non potevano ignorare tanto passato né tanto meno le 3 vigne che la famiglia custodisce dal 1600.ed è per questo che dal 1999 hanno deciso di ristrutturare i vigneti dedicandosi ai loro tre CRU.
In una giornata caldissima, ma in una sala degustazioni molto accogliente, abbiamo messo naso nell’Etna DOC bianco “Pianta” apprezzandone la sua immediatezza e la su sapidità.
Grazie Ciro, grazie Stephanie. Bella terra, bel vino, bella atmosfera…. e salutatemi i due splendidi “leoni”.