Quel Marsala capace di sorprendere…

La scommessa era di quelle che piacciono a noi.

Quando gli amici di Golfprogram mi hanno chiesto di “organizzare qualcosa” per il loro ventennale, il mio istinto mi ha portato subito a pensare a qualcosa di diverso. Nel nostro approccio di diverso c’è già tanto, o quanto meno quella è l’intenzione: portare vino dove solitamente non c’è vino, ma portarlo in modo tale da poter fare cultura spiegando, accompagnando le persone in un percorso fatto di profumi, di calici tenuti in mano nel modo corretto, di parole dette per catturare quel minimo di attenzione da parte di chi – in un contesto apparentemente poco appropriato – di tutto si aspettava piuttosto che fare una “degustazione en passant”.

Sono gli eventi che ci danno le soddisfazioni più grandi. Partire da gente distratta o con tutt’altra aspettativa, quindi riuscire a catturare la loro attenzione, talvolta il loro applauso, l’interesse per quanto hanno trovato nel bicchiere, ma soprattutto una nuova percezione di ciò che gli è stato servito. E poi la cosa più bella, vale a dire sentirsi dire “quando lo rifate?

Dicevamo un ventennale. Evento speciale che presupponeva un evento altrettanto speciale.
Ci siamo, una provocazione di quelle che piacciono a me, però da “confezionare” come si deve.

Francesco Intorcia ha la giusta reattività per supportarmi, e mi propone un percorso.
Mamma… Marsala secco di 40 anni: una bella provocazione per chi magari si aspetta un bianco ben ghiacciato a fine gara in una giornata decisamente calda.

Questi gli abbinamenti pensati, e poi proposti:

  • Pre-British, in abbinamento a tartina di Burro Bretone e Acciuga del Cantabrico
  • Marsala Secco Riserva 1980, con tartina Bottarga e Olio Evo
  • Marsala Superiore Ambra Semisecco 1984, insieme a un boccone di erborinato Bleu de Pays
  • Marsala Riserva Superiore Oro 2014 con biscotti di grani antichi siciliani
  • Marsala Superiore Ambra Dolce 1980 con cioccolato di Modica

Probabilmente potevamo fare di meglio, ma il food non è il nostro mestiere e già solo confezionare una cinquantina di doppi piatti salato-dolce è stata una impresa degna del miglior catering.

Bene, si inizia. Federico prende la parola per il racconto “storico” del Marsala. Io mi aggrego per la parte più tecnica, facendo bene attenzione a incuriosire piuttosto che annoiare. Evidentemente l’approccio ha funzionato, e quella che pensavamo potesse essere una provocazione estrema per un pubblico non esperto, è diventata un piacevole momento di condivisione. Lo stupore di trovare vini “così diversi” è stato immediatamente superato dalla scoperta di abbinamenti definiti da più di qualcuno “così sorprendenti…”. Vini sicuramente difficili ma che in qualcuno hanno generato quasi una sottile forma di innamoramento 😊

Siamo agevolmente arrivati alla fine. Stanchi, decisamente stanchi ma contenti di aver percorso questo viaggio insieme a persone che non si aspettavano di farlo, e insieme a un vino straordinario.
Grazie a Francesco, ma la prossima volta dovrai esserci anche tu.

 

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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

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