Passeggiata pomeridiana in quel dell’EUR con una finalità completamente diversa: cercare un paio di scarpe. Ma il caso vuole che tra noi e le scarpe ci sia una enoteca, e che in vetrina faccia bella mostra una bottiglia da 375cc di Sauternes. Non una bottiglia pregiata – per chi non lo sapesse un Sauternes può arrivare a costi molto importanti – ma una “semplice” bottiglia – Chateau Les Justices 2009 – di affascinante e dorato Sauternes.
Rabbrividisco a fare questo paragone un bel po dissacrante, ma un pò come il Confetto Falqui (chi capisce è segno che è nella fascia degli “anta”), è “bastata la parola”. Eh si, per certe cosa il solo nome basta per scatenare una sorta di eno-innamoramento.
Rimango un paio di minuti a guardare, poi dico a Stefania “DEVO farmi un regalo”.
Non uso espressioni del tipo “vorrei” o “posso” o “mi piacerebbe“, ma “DEVO”:
Al Sauternes non si comanda.
Entro, verso l’obolo ed esco. Quindi entro nel negozio di alimentari poco distante e compero un buon gorgonzola.
Quindi aspetto impaziente la cena fino al sacro rito.
In silenzio, con il giusto bicchiere, con il gorgonzola spalmato su un buon pane.
E’ vero, erborinato e Sauternes sono una coppia perfetta.
Ripeto, e confermo la sensazione.
E ripeto anche la sera dopo, senza gorgonzola. Stesso piacere, è il Sauternes che domina.
A questo punto ho un consiglio da darvi: fate un piccolo sacrificio e concedetevi un Sauternes.
Costa, ma ne basta un dito (in orizzontale eh…).
E mi ringrazierete.