A me piacciono le Tapas che si trovano nella Spagna del nord.
Paesi Baschi, Asturias, Galicia, posti che se non avete mai visitato vi esorto a visitare.
Paesaggi incredibili nei quali si alternano mare e montagna nel raggio di pochi chilometri.
Gente ospitale e, se vi piacciono i crostacei, beh, questo è il vostro paradiso.
Mi piacciono le tapas di quei posti. Tapas “ruspanti” con pinchos di sostanza (il pincho è un bocconcino di qualcosa con uno stuzzicadenti infilzato) quali una acciuga, un pezzo di tortilla, o polpo o addirittura cose ancora più scontrose quali la morcilla (una salsiccia nera) o altro.
E’ un modo di mangiare che mi stuzzica molto. E’ perfetta per chi come me è curioso di provare più sapori possibili.
Una volta, adesso meno, il valore di una taperia era dato dalla quantità di salviettini e palillos (stuzzicadenti) che trovavi alla base della barra (il bancone del bar). Adesso i criteri sono cambiati, ma sicuramente fa piacere vedere quei banconi con una sfilza di piattini ricolmi di cose diverse, tutte da provare.
In forma più contenuta, in un ambiente molto più elegante rispetto ai locali di San Sebastian, abbiamo trovato tapas interessanti a “El Nacional” a Barcelona. Un posto sicuramente turistico ma da vedere, con tapas buone – interessante una semplice tortilla con erba cipollina fresca e una con asparagi scottati e salmone – ma tante altre alternative per far “rifiatare i piedi” dopo ore di paseo.