“Tutti giù in cantina”: un contenitore di cose interessanti…

Lo scorso 21-23 giugno, a Velletri, siamo stati a “Tutti giù in cantina – Festival della Cultura del Vino”.
E’ stata di fatto una “tre giorni” veramente piena e interessante per chi come noi ama il vino. Dopo una giornata più che piena, mi sono fatto coraggio, attratto da qual programma così articolato, ma – confesso- attratto in particolar modo dalla degustazione guidata di Antonio Mazzitelli, relatore Fisar, sui vini georgiani. Cosa mi diranno quei vini? Saranno ossidati? Cosa diranno a naso e bocca vini fatti come si facevano alcune migliaia di anni fa? Ma questo lo racconto in un altro articolo….

La sede è quella del CREA – Viticoltura Enologia di Velletri– , affascinante location che dietro al nome “Regia cantina sperimentale” che spicca sul suo frontale, trasuda storia ed attenzione per l’agricoltura e per il vino in particolar modo. Un luogo particolare con un vigneto intorno a mò di “giardino” che sicuramente ti incuriosisce.

L’apertura ufficiale, venerdì 21 giugno, ha visto la partecipazione delle “istituzioni” locali e georgiane. Si è passati quindi all’apertura dei banchi di assaggio e ad un calendario ricco di iniziative quali la presentazione di Luigi Moio del sui libro “Il respiro del vino”, la degustazione dei Franciacorta di Riccardo Ricci Curbastro, la “passeggiata scientifica in vigna” curata dai ricercatori del CREA, l’intervento del prof. Mario Mineo “Coltivare la vite 8000 anni fa” e una verticale di “Omina Romana”.

“Tutti giù in cantina” non è stato il solito evento fatto di soli banchi d’assaggio. E’ stata piuttosto una occasione per far capire che il vino è anche scienza, storia, cultura e condivisione. Una occasione per curiosare tra vigne e vini ospiti di un territorio che per me, romano, è da sempre luogo nel quale del vino “si sente la presenza”. Un evento nel quale siamo andati con piacere, vuoi per la location (una sorpresa), vuoi per la curiosità dei vini georgiani, vuoi per i tanti contenuti che non ci aspettavamo di trovare.

State certi che ci rivedremo nel 2020.
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Maurizio Gabriele

Maurizio Gabriele

Fondamentalmente un curioso. Programmatore e sistemista pentito, decide di virare in modo netto verso il mondo della comunicazione, caratterizzato da progetti decisamente più stimolanti. Attratto dalla cucina sia come forma di espressione che di nutrimento e, inevitabilmente, dal vino. Sommelier dal 2018. In giurie internazionali dal 2020. Writer per passione. Entusiasta per scelta di vita.

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