Viaggiare attraverso il vino: Il Winerasmus

Il ruolo di socialità, appartenuto da sempre al vino, è ancora attuale? È possibile ritrovare la perduta convivialità, persa in questi mesi, attraverso i social? Scopriamo il Winerasmus Come ormai tristemente noto, da circa un anno non è possibile viaggiare in tranquillità, tantomeno regalarsi momenti di condivisione spensierata o fare nuove conoscenze.

Ci ritroviamo, ormai, a vivere giornate prive di socialità circondati esclusivamente da poche persone, spesso componenti del nucleo familiare. La sera non si può uscire né organizzare cene in compagnia di amici. L’unica distrazione concessa sembra essere il lavoro.
In questo scenario drammatico, che tutti ci auguriamo finisca al più presto, ci ritroviamo tutti un po’ più soli, distanti e stanchi. Le tanto odiate giornate piene di impegni, quando tutto era scandito dall’orologio, tipiche di ognuno di noi fino all’arrivo del 2020, sembrano, ora, essere diventate oggetto di desiderio.

Così anche il ruolo del vino, protagonista della tavola, e da sempre simbolo di convivialità viene inevitabilmente ridimensionato: il piacere di stappare una buona bottiglia viene condiviso al massimo con il proprio partner.
Nel contesto odierno, a tenere vivo il ruolo conviviale del vino, ci pensa un’iniziativa social, nata ormai qualche anno fa, ora più che mai attuale, il Winerasmus.

Il Winerasmus è un concorso a premi bandito sulla piattaforma social Instagram. Inventato da tre Wineblogger: @Cossa_jr17, @Detectivemills, @Ely_onthewineroad, giunto alla quinta edizione e da poco registrato presso la camera di commercio.
Dopo essersi iscritti, viene sorteggiato un collega, con cui doversi scambiare tre bottiglie prodotte nella regione di appartenenza.
Poche ma chiare regole disciplinano il “gioco”, un postulato necessario prevede che il collega sia di regione diversa dalla propria, inoltre, le tre bottiglie, devono avere fasce di prezzo differenti: una al di sotto dei dieci euro, una compresa tra dieci e venti euro, l’ultima con prezzo superiore ai venti euro.

I partecipanti, attraverso lo scambio, hanno l’opportunità di promuovere la propria regione facendo conoscere aziende e prodotti che reputano essere interessanti, e allo stesso tempo ampliare la propria conoscenza vinicola tramite le bottiglie ricevute. Oltre al fatto di poter di degustare le bottiglie confrontandosi, scambiando pareri e sensazioni e ritrovando quella convivialità che oggi tanto ci manca.

Ho partecipato personalmente a questa quinta edizione, scegliendo di rappresentare il Lazio con un Abbuoto 2019 di Cantina Monti Cecubi, un Trebbiano verde con affinamento in anfora di Cantina Imperatori e un passito metodo Solera, sempre della cantina Monti Cecubi. In cambio dalla mia collega ( @Siciliana_onthewineroad) ho ricevuto 3 vini siciliani molto interessanti: Un Perricone di Marco de Bartoli, un Grillo della cantina di Giovanna e una Malvasia delle Lipari di Tenuta di Castellaro.
I social, spesso demonizzati e criticati, hanno anche dei lati molto positivi e, senza alcun dubbio, questo è uno di quelli. Molto dipende dall’uso che ne decidiamo di fare.

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Matteo Gerardi

Matteo Gerardi

Archeologo e sommelier, appassionato del mondo del buon bere e della buona cucina, intesi come forma di piacere. Blogger Instagram con il nome di @piaceridivini. Il vino, per Matteo, è sintesi ed espressione delle tradizioni secolari della società che lo ha prodotto e del contesto in cui nasce.

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